18:43 La Russia è il Paese da cui più dipendiamo per l’energia
Come sappiamo l’Italia è uno dei Paesi europei con la più alta dipendenza dalle importazioni per il proprio approvvigionamento di energia. Ma c’è un Paese da cui dipendiamo più che da altri: dalla Russia è arrivato un quarto di tutti i combustibili fossili – gas, petrolio e carbone – che abbiamo consumato in Italia nel 2021.
Di tutti i combustibili fossili importati da questo Paese, il gas pesa per il 67% sul totale delle importazioni russe e gioca per questo un ruolo preponderante, ma anche il petrolio ha un peso significativo, rappresentando il 23% della fornitura russa di energie fossili in Italia. Più modesto, invece, il carbone che pesa per il circa il 10% di tutte le importazioni russe di combustibili fossili. Ma analizziamo desso il contributo delle importazioni dalla Russia all’interno dei singoli mercati fossili.
Partiamo, ovviamente, dal gas, al centro di un acceso dibattito nazionale, ma non solo, incentrato proprio sulla necessità di ridurre fino ad azzerare nel minor tempo possibile la nostra dipendenza dalla Russia. Nel 2021 questo Paese è stato di gran lunga il primo fornitore di gas, distribuendo in Italia circa 29 miliardi di mc, pari a circa il 40% del fabbisogno nazionale di questo idrocarburo.
Dalla Russia nel 2021 è arrivato anche tanto petrolio: più di 8 milioni di tonnellate, pari a circa il 12% del consumo nazionale. La Russia è il terzo Paese per importazioni di petrolio in Italia (dopo Azerbaijan e Libia).
Infine il carbone, di cui si è parlato in merito all’ipotesi di riaperture di inquinanti centrali a gas per poter ridurre le importazioni di gas dalla Russia (!). Eppure proprio dalla Russia nel 2021 abbiamo importato 3,7 milioni di tonnellate di carbone: questo Paese da solo ha soddisfatto, quindi, ben il 52% del fabbisogno italiano del combustibile fossile più inquinante.
La Russia non è solo il Paese da cui più dipendiamo energeticamente, ma anche l’unico da cui dipendiamo per tutti e tre i combustibili fossili. Questo aspetto rende ancora più complesso il tentativo di ridurre o addirittura azzerare la nostra dipendenza energetica da questo Paese, cambiando combustibile fossile (ad esempio dal gas al carbone per la generazione elettrica) o rivolgendoci ad altri Governi in grado di rifornirci al posto della Russia. Ma non è diversificando le forniture che risolveremo il nostro problema di dipendenza dall’estero: passare dalla Russia ad un altro Paese esportatore di fonti fossili ci farà solo passare da una complessa relazione geopolitica all’altra. È solo riducendo il consumo di combustibili fossili e realizzando la transizione energetica che l’Italia potrà raggiungere una maggiore autonomia, costruendo un’economia più sicura oltre che più pulita.