18:55 Consultazione UE sul nuovo target 2030: I4C sostiene il taglio delle emissioni di gas serra del 55%
Dopo la presentazione della proposta di Green Deal avanzata lo scorso dicembre dalla Presidente Ursula Von der Leyen, il programma di lavoro per il 2020 della Commissione europea a gennaio ha confermato il Green Deal europeo quale primo obiettivo strategico dei lavori della Commissione.
Il primo provvedimento del pacchetto Green Deal, già pubblicato nei primi di marzo, prevede una proposta di Climate Law, cioè di una legge con lo scopo di formalizzare l’obiettivo di neutralità climatica al 2050 già annunciato dall’Unione nei mesi precedenti. Se il target climatico di lungo periodo è stato condiviso piuttosto agevolmente dai Governi europei, compresi quelli più reticenti all’impegno climatico, la prima vera partita del Green Deal si giocherà in merito alla revisione dell’obiettivo di medio periodo, quello al 2030, stabilito nel 2014 (prima dell’Accordo di Parigi) e ad oggi ancora fermo al 40% di taglio delle emissioni di gas serra rispetto al 1990, una riduzione insufficiente rispetto alla traiettoria stabilita dall’Accordo di Parigi.
Per questo la proposta di Climate Law, dunque, avanza anche la possibilità di valutare una revisione al rialzo del target di riduzione delle emissioni al 2030 verso il 50-55%, per allinearlo all’obiettivo di lungo periodo di neutralità climatica, invitando la Commissione a produrre un impact assessment entro settembre, che dovrà tenere conto anche gli esiti della consultazione pubblica che è stata aperta a tutti gli stakeholder. La prima fase della consultazione si è conclusa ieri e Italy for Climate vi ha preso parte presentando una analisi che identifica diverse ipotesi di target climatico al 2030. Tali ipotesi considerano non solo la transizione energetica in atto e gli obiettivi di efficienza energetica e sulle fonti rinnovabili già aggiornati alla fine del 2018, ma anche le nuove prospettive di green recovery che si potrebbero aprire in risposta alla grave recessione economica causata dalla pandemia di coronavirus.
L’analisi presentata alla Commissione da Italy for Climate evidenzia come il target del 40% sia ampiamente superato e che già in uno scenario “a politiche correnti”, ovvero che raggiunge gli obiettivi su efficienza e rinnovabili e prosegue con gli attuali trend di progresso tecnologico e di decarbonizzazione del settore energetico, l’Unione Europea raggiungerebbe nel 2030 una riduzione del 50% delle emissioni di gas serra.
Italy for Climate chiede alla Commissione di raggiungere una posizione più ambiziosa, coerente con il ruolo di leadership auspicato a livello globale nel contrasto alla crisi climatica, e dunque di alzare il target di riduzione delle emissioni al 2030 fino al 55%. Come evidenziato dall’analisi, in questa prospettiva giocherà un ruolo chiave l’incisività dei criteri green nelle politiche messe in campo per la ripresa dall’attuale crisi economica. Secondo Italy for Climate, infatti, uno scenario economico di green recovery potrebbe costituire una opportunità unica per accelerare il processo di decarbonizzazione dell’economia europea e per anticipare la transizione – comunque imprescindibile – verso un futuro innovativo e a basse emissioni in diversi settori strategici, fra cui anche i trasporti e l’industria pesante.