23 novembre: il nostro Ranking Regioni all’Open Summit di G&B

23 novembre: il nostro Ranking Regioni all’Open Summit di G&B

Lo scorso 23 novembre a Roma abbiamo presentato il nostro Ranking delle Regioni per il clima e ne abbiamo discusso con rappresentanti delle Regioni ed esperti. L’evento è avvenuto nella splendida cornice del Museo MAXXI, nell’ambito della giornata di lavori dell’Open Summit organizzato da Green&Blue.

Nella prima parte del panel con Andrea Barbabella e Chiara Montanini abbiamo presentato i risultati del Ranking, realizzato in collaborazione con Ispra: il centro-sud è in testa nella corsa delle Regioni verso la neutralità climatica, mentre molte Regioni del Nord si trovano nel gruppo di coda, soprattutto per gli scarsi progressi sulle fonti rinnovabili e per gli alti consumi di energia.

SCARICA QUI LA PRESENTAZIONE INTRODUTTIVA DI BARBABELLA – MONTANINI

La natura dell’iniziativa è emersa dalle parole di Andrea Barbabella, Coordinatore di Italy for Climate: “L’Italia non è ancora sulla strada che porta alla neutralità climatica e per rimettersi in carreggiata è necessario un maggiore coinvolgimento dei territori. Le Regioni hanno importanti responsabilità, ad esempio nelle politiche insediative, in quelle della mobilità ma anche dell’energia. Mettendole a confronto sulla crescita delle fonti rinnovabili e la riduzione dei consumi di energia e delle emissioni di gas serra è un modo per stimolare un dibattito sul ruolo che le Regioni devono avere nelle politiche climatiche nazionali”.

SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO DEL RANKING DELLE REGIONI PER IL CLIMA 

Nella seconda parte dell’evento abbiamo discusso i risultati con Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Stefano Laporta, Presidente di Ispra, Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura e Gaetano Padula, Dirigente Energia e Ambiente della Regione Umbria.

Dal dibattito con gli esperti sono emerse molte questioni che le Amministrazioni regionali devono affrontare per accelerare il loro percorso di transizione energetica, fra cui:

  • la necessità di una struttura economica e formativa adeguata per gestire nei giusti tempi e con le giuste risorse le procedure di autorizzazione dei nuovi impianti di rinnovabili;
  • l’urgenza di una trasformazione culturale per contrastare i pregiudizi sulla transizione energetica e bloccare le iniziative di moratoria da parte delle Regioni verso i nuovi impianti rinnovabili;
  • l’importanza di valorizzare a livello territoriale tutti i benefici economici e occupazionali della transizione, puntando sul know-how dell’Italia della green economy e sugli impatti sulle filiere locali, affinché a guadagnarci non sia solo il clima, ma anche l’economia e la qualità della vita; questo include anche la qualità dell’aria e tutti gli impatti ambientali di cui la transizione, per essere giusta, deve tenere conto;
  • le Regioni più ricche e più energivore registrano performance su emissioni ed energia mediamente negative nel Ranking: sono giustificate per il fatto di essere molto energivore e popolose, oppure invece dovrebbero guidare la transizione del Paese ed essere “locomotiva d’Italia” non solo per il Pil ma anche per il clima?

“Per rispondere agli obblighi dettati dalle norme europee e internazionali, ISPRA realizza ogni anno l’inventario nazionale delle emissioni – ha spiegato Stefano Laporta, Presidente Ispra -. Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno fissato per il nostro Paese un target di riduzione del 43.7% al 2030. Il settore su cui occorre lavorare maggiormente è quello dei trasporti, ad oggi il maggior emettitore. Per raggiungere obiettivi così sfidanti, serviranno uno sforzo e una collaborazione molto intensi tra il livello nazionale e quello regionale”.