11:20 L’importanza della consapevolezza dei consumatori per accelerare la transizione
Contributo a cura di Luisa Crisigiovanni, Fundraising Program manager per Euroconsumers, a margine del suo intervento alla sessione “Rinnovabili, efficienza energetica e inclusione sociale” della Conferenza nazionale sul clima.
Già dai dati di Eurobarometro 2020 emergeva che i consumatori di tutta Europa mostrassero un crescente interesse a contribuire personalmente al conseguimento della neutralità climatica, alla preservazione delle risorse naturali e della biodiversità e alla riduzione dell’inquinamento idrico, atmosferico e del suolo.
Questo dato è stato confermato anche da indagini statistiche più recenti, inclusa una di Altroconsumo che mostrava come 8 intervistati su 10 fossero pronti a riorientare i propri comportamenti verso modelli più sostenibili. La sfida di oggi, come ricordato dalla Commissione EU, consiste nello sbloccare questo enorme potenziale attraverso misure non discriminatorie in grado di promuovere scelte green.
In particolare, le scelte dei consumatori in materia di energia saranno fondamentali per conseguire i nuovi obiettivi climatici per il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050, ma le persone devono essere messe in condizioni di operare scelte consapevoli e poter accedere agli strumenti di incentivazione. Spesso sono proprio la mancanza di informazioni sufficienti o strumenti troppo difficili da attivare a rappresentare un blocco al cambiamento.
Per questo un numero crescente di organizzazioni di consumatori, tra cui quelle aderenti a Euroconsumers, cercano di rispondere ad un bisogno di informazione con risposte personalizzate, come nel caso delle consulenze sugli ecobonus che Altroconsumo offre attraverso il progetto Resss – Rendiamo semplici le scelte più sostenibili, oppure l’organizzazione di gruppi d’acquisto per vincere l’inerzia che frena la scelta di produzione di energia rinnovabile: sono oltre 29.000 gli impianti fotovoltaici e le pompe di calore installati con il progetto Clear con investimenti pari a 129 milioni, 246 GWh di energia rinnovabile prodotta.
Sulla nuova etichetta energetica in particolare, Altroconsumo ha poi sviluppato un progetto (Belt Project) con un ampio parternariato tra distributori, produttori, consumatori, pubblica amministrazione, grazie al quale sono state informate 65 milioni di persone relativamente al rescaling per frigoriferi, tv, lavatrici, lavastoviglie, asciugatrici e impianti di illuminazione, ingaggiati 6.000 market player, con un risparmio per gli utenti finali di 15 milioni di euro all’anno e importanti vantaggi in termini di emissioni risparmiate e riduzione dei consumi di energia.
Un progetto gemello sullo stesso argomento ha sviluppato un tool digitale attraverso cui scannerizzare il QR code della nuova etichetta per verificarne l’efficienza energetica sulla nuova scala europea. E’ un esempio di come il digitale possa semplificarci la vita e soprattutto spianarci la strada verso la scelta più sostenibile.
Un altro esempio interessante è l’iniziativa Mile21, acronimo di more information and less emissions, una piattaforma attraverso la quale gli utenti possono misurare i consumi reali connessi ai loro spostamenti e ricevere suggerimenti per una guida più green: ad oggi si sono registrati quasi 12 mila utenti e l‘analisi dei dati reali di consumo su un gruppo di utenti test, mostra che dopo aver messo in pratica i consigli di guida green hanno riscontrato una riduzione dei consumi fino al 9% circa.
Un aspetto particolare su cui le associazioni dei consumatori stanno lavorando è anche quello legato alla percezione che le tecnologie green siano soluzioni più costose di quelle tradizionali. Ad esempio nel confronto tra pompe di calore e tradizionali caldaie a gas, nonostante la caldaia a condensazione sia in grado di ottimizzare la risorsa energetica del gas recuperando calore anche dai fumi di scarico, abbiamo mostrato come risulti in realtà una soluzione complessivamente più costosa rispetto a quella elettrica.
Secondo la visione dell’agenda consumatori 2020-2025 l’accesso a prodotti sostenibili non dovrebbe dipendere dal livello di reddito o dal luogo in cui si vive. Insomma, l’aumento dei prezzi dei combustibili fossili ha colpito soprattutto le famiglie in condizioni di povertà energetica o vulnerabili, che spendono una quota significativa del reddito totale per le bollette energetiche, come emerge anche dal progetto STEP.
Accelerare la transizione verde sarà comunque importante anche per ridurre le emissioni e la dipendenza dai combustibili fossili importati e consentirà di proteggersi dall’aumento dei prezzi, questa è la direzione non a caso indicata dalla recente comunicazione RepowerEU. Anche per questo organizzazioni di consumatori come Altroconsumo e quelle aderenti alla rete Euroconsumers sono pronte a fare la propria parte per abilitare questi processi.